Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge si prefigge di trasformare in perentori tutti i termini ordinatori che sono indicati nei codici di procedura civile e penale. Grazie a tale modifica, non ci sarebbero, quindi, più termini che uno dei nostri padri del diritto, Giuseppe Chiovenda, amava definire «canzonatori».
      Stabilire termini perentori per gli atti giuridici compiuti dai giudici, dalle segreterie e dalle cancellerie, equiparandoli a quelli previsti per le parti private di un processo, garantisce la sottoposizione a tempi certi dei processi civili e penali, dando garanzie di una giustizia più equa e di una maggiore responsabilizzazione degli uffici giudiziari.
      È norma che connota le civiltà giuridiche più progredite quella di rendere certi e perentori i tempi della giustizia, a vantaggio sia dei cittadini sia dell'amministrazione della giustizia, eliminando l'odioso privilegio che costringe cittadini e avvocati a rispettare tempi che, a causa di una asimmetrica discrezionalità, sono ben diversi da quelli concessi dall'ordinamento al giudice, con l'effetto di dilatare la somministrazione della giustizia sino a renderla certamente tardiva se non anche, nei casi più esecrabili, inutile.

 

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